USA – New York – Washington – Philadelpia

Un viaggio di 12 giorni tra New York, Washington e Philadelpia.

Partenza 27 giugno 2014

Rientro 11 Luglio 2014

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New York.
Grattacieli, grandi strade, fiumi di taxi… Eh si, questo è il primo impatto con New York (Manhattan).

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Armati di scarpe comode e tanta voglia di camminare… Manhattan va assolutamente girata a piedi! Perché ogni angolo può suscitare l’espressione “l’ho già visto in quel film”.

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Chi non ha mai visto qualche film con un omicidio avvenuto a central park, magari sotto uno dei suoi ponti?

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E i film di mafia girati a little italy?

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Guardando il Chrysler building possiamo quasi vedere spider man accovacciato in cima che scruta la città pronto a lanciarsi verso il vuoto.

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Alle nostre spalle invece, dall’Empire State Building sembra quasi di sentire le urla di “King kong” arrampicandosi sulla sua vetta magari in un film in bianco e nero.

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Con i suoi 443 metri di altezza è stato il grattacielo più alto del mondo, alla sua costruzione nel 1931. Tenendo il titolo fino al 1973.

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Dall’alto dei suoi 86 piani si può ammirare una vista spettacolare della città e si può solo immaginare l’immane sforzo “logistico” nel costruire questa meraviglia tecnologica negli anni 30. Costato all’epoca 16 milioni di dollari.

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Tra le foto più gettonate come si può non citare “Time Square” e “Broadway”. Magari abbiamo proprio un poster appeso in casa. Un mix di colori, insegne luminose e traffico.

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Quante volte avremo scartato una gomma da masticare “Brooklyn” immaginando anche noi quel bacio romantico (della pubblicità) ai piedi del ponte?!

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Se la domenica ci si sveglia presto si può fare un salto nei mercatini di Brooklyn e a seguire un brunch in uno dei tanti ristoranti/bar della zona molto usa-style e poco turistici.

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Lo skyline di New York come anche la statua della libertà sono immagini simbolo della città.

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Un significato ancora più forte dovevano assumere queste “icone” quando all’inizio del 1900 gli immigranti giungevano in questo “porto” da ogni angolo del vecchio continente alla ricerca di un “sogno”.

Dopo settimane in mare in condizioni estreme di salute, igiene e alimentazione chi vedeva la statua della libertà doveva sicuramente pensare “ce l’ho fatta”. Ma la lunga agonia non era finita … per entrare negli USA bisognava passare una rigorosa selezione ad Ellis Island.

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Per entrare nel paese era necessario essere in forze, di buona salute, non troppo in là con l’età, insomma… Chi arrivava doveva poter contribuire alla grandezza del paese altrimenti veniva rimandato a casa.

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Se essere “americani” per molti rappresenta ancora un desiderio, per altre culture o gruppi è esattamente il contrario. A tal punto da diventare odio, alimentato da idee, fondate o meno di ingiustizia verso il mondo islamico. Questo ha portato al triste evento degli attentati del 11 settembre 2001. Quello più cruento verso il world trade center, luogo di lavoro di migliaia di persone e centro finanziario non solo per gli USA.

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Un duro colpo verso il mondo intero che cambierà il corso della storia negli anni successivi. Gli Stati Uniti dichiareranno guerra al terrorismo.

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Nel crollo delle torri gemelle morirono quasi 3000 persone di 70 nazionalità diverse. Lo sforzo per i soccorsi prima e la ricostruzione dopo sarà immenso.

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Oggi sta già sorgendo un nuovo world trade center ancora più maestoso del precedente a dimostrazione della “grandezza” degli Stati Uniti d’America.

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Una storia di grande orgoglio iniziata con la dichiarazione d’indipendenza il 4 luglio del 1776 e festeggiata negli anni successivi in tutti gli stati con grandi eventi. Un momento per commemorare la libertà conquistata dall’Inghilterra verso la quale non esiste più un identità di appartenenza.

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Da quel giorno gli “americani” sono diventati un popolo nuovo, diverso, fatto di tanti popoli che hanno trovato un equilibrio e sono diventati una cosa sola, scrivendo una nuova storia.

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