Tutto pronto per la partenza
A Roma in attesa del volo per Bucarest.
Volo Alitalia, Cagliari Roma Bucarest, in perfetto orario.
Se avete “20000 miglia” di Alitalia è la scelta più comoda altrimenti esistono anche compagnie molto più economiche.
L’aeroporto fa una buona impressione, nuovo, ordinato, con tutte le indicazioni anche in inglese.
Per il cambio di valuta conviene andare appena si esce dalla zona arrivi, sulla destra, perché è più favorevole rispetto che all’interno.
Il centro città si raggiunge facilmente con L’autobus 783 (subito fuori). Il biglietto costa circa 2 euro, andata e ritorno, non esiste il biglietto singolo.
Durante il tragitto fa molte fermate, quindi malgrado debba fare poco più di 10 km ci impiega circa un ora.
Ci sono anche i taxi, che impiegano circa 20 minuti, regolari e non, dove conviene sempre concordare il prezzo (molto variabile), perché sono li in attesa di spennare il turista.
Arrivando in città ciò che salta all’occhio è il forte contrasto tra i vecchi e i nuovi palazzi. Spesso uno di fianco all’altro. Gli enormi cartelloni pubblicitari nascondono con invadenza il grigiore di costruzioni apparentemente disabitate e le insegne pubblicitarie sono esplosioni di colore su sfondi decadenti.
Ma quando si arriva in centro ecco che si sente l’aria della grande città che sprigiona la voglia di progresso. Piata Unirii ne è l’esempio. Da qua ci si può spostare a piedi per visitare diversi interessanti monumenti.
la notte è d’obbligo passare del tempo nel quartiere pedonale “centrul vechi” pieno di locali, ristoranti e discoteche, animato fino a tarda notte.
Non ci si aspetta tanta vita, sembra quasi di essere in una delle tante città mediterranee meta del turismo giovanile.
Con una giornata intera a disposizione ci si può fare un idea abbastanza completa della città e si possono vedere diverse cose. La Mattina si può iniziare dal parlamento, un imponente costruzione, voluto da ceausescu come sede amministrativa della sua dittatura.
Più che un palazzo amministrativo (secondo al mondo come estensione dopo il Pentagono) sembra Versailles, per il lusso che si trova al suo interno, dove i materiali utilizzati per la sua costruzione arrivano da diverse parti dell’Europa. E non solo. Le visite sono solo guidate in diversi orari in base alla lingua (non sono previste guide in italiano).
Il resto della giornata la si può trascorrere alla scoperta delle innumerevoli chiese e costruzioni d’interesse storico lungo la Calea Victorie. Non abbiate fretta, percorretela con calma, osservando in ogni angolo perché si possono scoprire molte più cose di quanto una guida cartacea non possa consigliare.
Una tappa obbligatoria è da fare al museo nazionale dove viene custodito il tesoro reale ed esposizioni temporanee.
Una mattinata, o meglio, alcune ore della mattina si possono trascorrere nel centro commerciale in piazza unirii, all’apparenza modernissimo, ma appena si entra sembra di fare un salto nel passato ai tempi in cui la rinascente era il maggior negozio di lusso della città, forse 40 anni fa.
Il pomeriggio, dopo aver noleggiato un auto per 30 euro al giorno e aver comprato un po’ di frutta per il viaggio, si parte per la foce del Danubio, verso la città di Tulcea.
Durante il viaggio di circa 4 ore sembra di stare in un vecchio film in bianco e nero che mostra il modo di vivere dei nostri nonni, anzi, bisnonni.
Si vedono famiglie intere su carretti trainati da cavalli, i bambini che sorvegliano le bancarelle della frutta e verdura a bordo strada, gli uomini a lavoro nei campi con vecchissimi trattori e… campi immensi di pale eoliche. Un forte contrasto.
Lungo il tragitto il panorama cambia molto, dal giallo degli interminabili campi di mais, girasoli e fieno al verde delle foreste e paludi che costeggiano il Danubio. Da menzionare gli indimenticabili villaggi e i visi stipiti delle persone che ti vedono passare e capiscono subito che sei straniero.
E se chiedi informazioni? Possono non capirti ma ci provano, ti aiutano. E con umiltà ti sorridono.
Arrivando a Tulcea si respira subito l’aria di una città “turistica”, ma senza esagerare. Affacciata sulle acque non proprio cristalline del danubio è una delle città più popolosa di quest’enorme area, oggi parco naturale che ogni giorno viene attraversata da innumerevoli battelli più o meno turistici. Anche qualche piccola nave da crociera dove si può pernottare e svegliarsi la mattina davanti ad un paesaggio apocalittico.
Consigliabile svegliarsi presto per dirigersi presto verso il porticciolo per cercare una barca di piccole dimensioni per il tour nella laguna. Da evitare i barconi super affollati e sopratutto quelli subito davanti al porto. Camminare un po’ e chiedere. Un prezzo giusto è di 100 lei a persona per gruppi di 4 per un giro di 5 ore. Così si evita la folla e il rumore e magari si può chiedere anche di scendere nel lago per fare qualche foto.
Il resto della sera si può dedicare alla visita della città. Qualche chiesa, palazzi storici e un Belvedere un po’ trascurato. Ma decisamente curioso il quartiere che si attraversa per arrivarci, strade bianche, bambini che giocano per strada, vecchie signore col fazzoletto in testa sedute a bordo strada che osservano i passanti.
Prossima tappa Brasov. Sveglia presto per una giornata tra auto e treno per raggiungere i Carpazi.
Brasov è la classica cittadina di montagna molto turistica, ben tenuta, molto animata e dive si capisce subito che “girano i soldi”.
Il centro storico, pedonale, pullula di bar, ristoranti e negozi aperti fino a tardi.
In mattinata si può fare una gita fuori porta verso il castello di bran, divenuto famoso per le leggende del conte Dracula. Che in realtà non ci ha mai vissuto, c’è stato solo di passaggio.
Ci si arriva facilmente, con meno di 2 euro, dalla stazione degli autobus con un fatiscente bus molto malandato che sembra cadere a pezzi. Molto simpatici tutti i profumini appesi all’interno.
Ma aldilà delle leggende su dracula non bisogna dimenticare che, agli inizi del 1900, il castello di Bran, è stato residenza reale e quindi riadattato con alcune modifiche strutturali. Vale la pena visitarlo perché è un tipico castello in stile medievale… E se ne respira l’aria.
Pieno di piccoli particolari interessanti, corridoi, stanzette. da leggere assolutamente tutte le descrizioni delle varie stanze (in rumeno, tedesco e inglese).
Assolutamente da non perdere il castello di Peles, nella cittadina di Sinaia. Voluto dal Re Carol I nel 1886 come residenza estiva reale, in stile neorinascimentale tedesco.
Ci si arriva con un ora di treno da Brasov o poco più da Bucarest.
Si rimane incantati nel vedere questo fiabesco palazzo in un contesto che lascia senza fiato, sia per la posizione, immerso un una stupenda valle di pini e pioppi, sia per tutto il complesso di altri edifici, destinati alla corte, che fanno da cornice.
Alcune curiosità, oltre ai lussi dei quali è abbellito sia all’esterno che all’interno, come marmo di Carrara, vetri di murano, mobili sapientemente intagliati di legni pregiati, tappeti orientali di seta e tanto altro, questo castello ha delle innovazioni tecnologiche molto avanzate per la fine dell’800.
È stato il primo castello d’Europa ad avere l’energia elettrica, prodotta da una piccola centrale idroelettrica privata, situata ai piedi del castello stesso.
Il castello inoltre aveva l’acqua corrente sia calda che fredda ed ovviamente anche un sistema di scarico. A quell’epoca avere il wc non era proprio una cosa comune.
Altra curiosità, tutti i camini sono finti, al loro interno sono presenti dei termosifoni.
Oltre al castello, la città di Peles possiede altri edifici degni di nota come un bellissimo grand hotel ed un casinò. Entrambi risalenti all’epoca in cui era sede reale.
Da visitare anche la sinagoga.
Il tempo a disposizione, per la Romania, è terminato quindi la serata è dedicata a una passeggiata per le vie del centro di Brasov.